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ECHOES (2022)

Sono benvenuti tutti nella sala d’esibizionidella Galleria e Studio Zámbó di Csopak.

Sono molto contenta che possiamo aprire questa esibizione nello spazio dove si puó guardareanche le creazioni, perché é sempre difficile parlare di qualcosa che il pubblico non vede nel presente ma solamente ulteriormente, cosí é costretto di trovare la connessione fra le immagini sentitee viste.

Il titolo dell’esibizione di Anita Püspök é Echoes, cioé gli eco. Quando Anita mi ha dimostrato le pitture dell’esibizione e abbiamo fatto un discorso sulle sue ispirazioni, con quale metodo sta lavorando, cosa trova essenziale nell’processo della creazione, mi sono venuti in mente diversi aspetti, con le quali si puó ’avvicinare’ le sue pitture.

Per la pittrice forse sono i piú importanti la musicaei suoni. Anita originalmente ha voluto fare una carriera musicale , suona il pianoforte e anche il cembalo e sta pitturando ’usando’la musica. Dopo la nostra conversazioneho guardato e letto con attenzione il suo sito web, dove si trovanoalcune registrazioni sullequalelei, dopo aver fatto un bagno musicale con le scodelle musicali, comincia a creare, attingendo l’ispirazione dalla musica.

Che impronta puó avere la musica sulle pitture?Per esempio il ritmo, la profonditá, i strati della musica diventano ’visibili’ nei strati della tintura. La creazione della pittura e il manneggiamento del pannello, il portamento del colore sulla tela simbolizzano il viaggio dentro di se, l’arrivo da un punto al alrto, il viaggio se stesso, il processo.

Il titolo dell’esibizione Echoes riferisce allequesteriflessioni, leriflessioni dentro di noi e attraverso noi sulle pitture. Diversecreazioni che si potete vedere quí sono fattecon questa tecnica, i titoli di alcune si riferiscono direttamentealla musica. Cosmic sounds, Pulse….Guardando la Cosmic sounds si vede una base celeste con le sporcizie piú grosse di colore ocra e marrone scuro, quá e lá le striscie bianche, superficie viole trasparenti—si presentano estremamente dinamicamente sulla tela, quasi si sente l’effetto corrente della musica e il ritmo dentro.

La gioia della creazione si puó sentire in tutte le sue pitture. Posso raccommandarVi di guardare i video di alcuni minuti sul suo sitodimostrando come Anita sta lavorando. Mette la tela sulla terra coperta dalla folia, si accoccola, sta in ginocchio vicino , cammina intorno. Cosí la tela si puó avvicinare da tutte le direzioni, si puó versare, gocciolare, spalmare su, lavorando con coltello di pittura oppure spalmare con le dite. L’iniziatore del genereera Jackson Pollock nei anni 1940-1950 negli Stati Uniti . Lui é generalmente messo fra gli artisti della pitturad’azione.Lui , fra i primi, trattava la tela come ’l’arena’. ’Quello cheera creatosulla tela sembrava piú un’azione che una pittura’…scritta di lui Harold Rosenberg.

Pollock ha studiato la pittura della sabbia degli indiani, era interessato nella psicologia di Jung. É interessante che anche Anita preferisce ad usare la sabbia, i minerali sulle sue pitture che si raccolga durante le vacanze d’estate sulle spiaggie e dopo li usa durante la sua creazione. Cosí la tela diventa una cosídetta superficie della collezione, dove attaccano non solamente le materie diverse, ma anche le emozioni trasmesse da loro. L’idea principale della pittura dei gesti—che influenza le creazioni di Anita—visualizzareil processo della creazione della pittura. L’enfasi é sul processo: cosa stava succedendo dentrodell’anima dell’artista durante la creazione?

’La pittura é come uno spazio di energia, in cui i colori e le forme coprono l’uno l’altro e si aggrovigliano.’Sulle pitture di Anita si sente questo spazio di energia. Si puó sentire dai colori, dal modo come lei li sta usando e dall’impiego delle materie diverse insieme.Si sente la dinamica sulle pitture, intensificando dalla musica giá menzionata.

La personalitá di Anita é una che continualmente desideradicreare, una personalitá sempre in movimento, riflessa sulle sue pitture.Il dinamismo della maniera di usare i colori si specchia sulle sue creazioni.Lei racconta che da bambina preferiva Monet. Non credo che sia un caso, perché gli impressionisti hanno considerato fondamentale il momento, l’impressione fugace, non hanno dipinto le scene arrangiatee impostate.Anche per Anita sono importantii colori, la lucee anche l’amore della natura, anzi, la natura, parallello con la musica garantiscel’ispirazione fondamentale.Naturalmente non dobbiamo immaginare paesaggi concreti, molto di piú le immagini dentrodi se che ci fanno rievocare le immagini della natura.

Le pitture dell’esposizione di oggi sono abbastanza vicineall’astrazione lirica, sviluppata a parte dai lavori degli espressionisti, scogliendo la chiusura degli elementi e dei motivi e il principio della creazione delle pitture é diventato il ritmodecorativoe l’equilibrio dei colori.

Le pitture di Anita Püspök sono caratterizzate dalritmo, dalla decorativitá e dall’equilibrio. Vi auguro ad approfondirsi nella musicalitá delle pitture e mentre trovare le emozioni stessi dentro che sono fondamentalidi capire e condividere una creazione.

Szonja Dohnál

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